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Šklovskij, Viktor Borisovič.

Scrittore e critico letterario russo. Divenuto la figura centrale della Società per lo studio del linguaggio poetico di Pietroburgo, fu uno dei maggiori esponenti del Formalismo russo, del quale aveva posto le basi, per quanto riguarda lo studio della poesia, nel suo primo libro, La resurrezione della parola (1914). Tra i suoi romanzi più riusciti si ricordano Viaggio sentimentale. Ricordi 1917-1922 (1923), dedicato alle sue esperienze negli anni immediatamente seguenti alla Rivoluzione del 1917, e Zoo o lettere non d'amore (1923). Fu attivo critico letterario; tra i suoi saggi citiamo: L'arte come procedimento (1917), nel quale elaborò il concetto di straniamento come procedimento centrale dell'opera; Teoria della prosa (1923); Pro e contro. Osservazioni su Dostoevskij (1957); Simile e dissimile (1970); L'energia dell'errore. Libro sul soggetto (1981). Si occupò anche di cinema, scrivendo opere saggistiche (Letteratura e cinema, 1923; Il punteggio di Amburgo, 1928; Sua maestà Eisenstein, 1973) e collaborando attivamente alle sceneggiature dei film di L.V. Kulešov e di V.I. Pudovkin (Pietroburgo 1893 - Mosca 1984).